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Paese che crolla

from Socrate è morto by Gianni venturi

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lyrics

PAESE CHE CROLLA

Questo cielo di cui parlo ha onde e sembra mare
un mare di nuvole
LA TEMPESTA CORRE
succhia fiato e sponde di ghiaia
la donna che ha figli cavalca cielo nero di bomba
paese crolla d'aiuto salvato oltre ogni limite
Un uomo spinge sul gas dice: Ancora!
Quando tutto è spento.
Stringe azioni e borsa sale sulle macerie del vivere
contadini vangano deserti di pece e nulla cresce
silenzi assoluti, e indifferenti cantori danzano la festa che comincia
Emigranti emigrati puliscono latrine e dormono
dove il cielo finisce e la notte dilaga
Lui grida ed è un uomo, lei sottile si stringe tra le sue stesse braccia
una madre un padre sulla mina giocattolo
un bimbo sorriso ha perso le gambe
e la possibilità stessa della vita

sono assetato di pace e mi sento stracciato di cuore
non colpiscono il nemico le mie braccia
non ho futuro poiché il futuro non mi conosce
Questo cazzo di cielo rosso questa notte che dilaga
questo sputo di vita cittadina di smog e risate sguaiate
questi supermercati stracolmi di merda
queste persone indifferenti al dolore
queste auto che sbavano questo cazzo di foresta che muore
questa guerra che non finisce
questi governi maledetti e velenosi
questa danza d'impasticcati che urlano

Posso provare a dare un calcio al dolore
si, posso tentare di mordere la luna e forse la notte finisce
sono consapevole del fastidio che provoca questo testo
posso provare a diventare muto cieco sordo
posso provare a scrivere una canzone che fa rima con cuore
amore dottore untore
posso diventare di destra e giocare in borsa
posso conversare amabilmente di niente
parlare di calcio extracomunitari
posso farmi una sega aspettare domani
tagliarmi le mani per non sparare, si
posso sperare, sperare che arrivi l'alba della specie
che si dibatte nella pece...

credits

from Socrate è morto, released March 11, 2021

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Gianni venturi Bologna, Italy

Suonare, scrivere, recitare, dipingere, scolpire, trovare nuove galassie, esplorare i meandri più nascosti dell’animo umano, della storia, non essere massa, ma numeri primi.
Può la musica trasformarsi da puro intrattenimento a scintilla che riattiva i neuroni?
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